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Cooktails: come un Raviolo

E la lezione sulla pasta è avvenuta con successo. Mi è piaciuta davvero perchè finalmente ho afferrato alcune regole fondamentali e mi posso permettere di variare allegramente sul tema. Ed è ciò che vorrei ottenere da questo progetto: le basi che mi permettano infine di ‘inventare’. Prendo una quantità di appunti esasperante, perchè non voglio perdermi nemmeno una parola dello chef, il tutto cucinando, annuendo e dando uno sguardo al cellulare per assicurarmi che la bimba non abbia bisogno di me (o piuttosto che suo padre non abbia bisogno di me per la bimba). Dopo questa lezione, ho fatto diversi tentativi, anche se la mancanza cronica di tempo mi impedisce di appagare tutte le idee che vorrebbero trovare sfogo. Infatti succede che il raviolo me lo sogni di notte, senza allusioni, e con multiforme ingegno. Sarà per le frustrazioni professionali che mi tengono legata per un soffio ad un lavoro che adoravo e tutto sommato ben pagato, quando non avevo una figlia, sarà perchè la cucina ha assunto un ruolo più significativo, di fatto nelle …

Mariage (E risotto stellato)

Ieri si è sposata la mia migliore amica ed io ero la testimone. Giunta a Villa Reale con largo anticipo ho visto arrivare più o meno tutti gli invitati e avvicinandosi l’ora della cerimonia mancava solo la sposa. Sposa che ha cominciato a farsi aspettare. Aspetta, aspetta un’impiegata del Comune alta 50 cm e larga 90 cm è uscita nel portico starnazzando minacciosa che dovevamo sbrigarci, puntando dritta verso di me (strano, eh?!), perchè mezz’ora dopo si sarebbe svolto un altro matrimonio. Innanzitutto mi ha presa per la sposa, temo a causa del mio molto fuori luogo spolverino bianco. Chiarito l’equivoco deve aver pensato fossi la wedding planner, dato che mi ha chiesto, sempre molto gentilmente, di buttare tutti gli invitati all’interno della sala, rincuorandomi con dolci parole del tipo: ‘qui, vi salta il matrimonio, se non vi ”spizzate” (eh?!). Devo aver invitato ad entrare anche qualcuno del matromonio prima, ma pazienza. Un po’ preoccupata mi dirigo allora verso lo sposo, per sapere se avesse notizie della fidanzata, ma non sono riuscita ad ottenere risposta, …

Risotto di Viviana Varese (e ricerca di un’idea)

Uno dei momenti più belli della mia vita è stato il primo giorno di congedo maternità. Ero per la prima volta padrona del mio tempo, senza sensi di colpa al pensiero della mia scrivania vuota e senza ansie, con milioni di cose da fare, tra cui finalmente qualcosa anche per me. E da così tanto non mi capitava di poter disporre della mia giornata, che sembrava un giorno di vacanza, sole perenne: passeggiare per andare a fare le analisi del sangue, vedere un’amica e fare colazione per due ore, andare a visitare nidi, acquistare reggiseno XXL e pomodori sardi al mercato. Tutto: ‘con calma’. Anche i mesi successivi,  con bambina al seguito, non sono stati affatto male: magari eravamo padrone del mio tempo insieme, magari non ho più avuto tutta quella calma, ma la libertà di prendere e andare non ce la poteva togliere nessuno e non ci siamo mai annoiate, nemmeno per un secondo. Quel primo giorno  a casa però mi è rimasto impresso e lo ricordo con incredibile nostalgia.  Non si tratta di …

Nido (e Giardino fiorito di V. Varese)

La scelta del nido è stata lunga e complessa, per fortuna mi ero portata avanti, cominciando le ricerche online che ancora non ero incinta. Del resto lavorando così lontana da casa, avevo bisogno di un posto che rispondesse ad esigenze piuttosto complesse e che di certo non chiudesse alle 16.30 (e mi piacerebbe capire che cavolo se ne fanno le persone dei nidi che chiudono a quell’ora, non lo sanno che per tenersi un posto di lavoro oggi si esce dall’ufficio a mezzanotte?!). Alla fine, ormai vicina al parto, capito quasi per caso in questa ludoteca vicino casa, dove mi mostrano per prima cosa ‘il bosco’, un grande salone pieno di enormi ed allegri alberi artificiali, una gigantesca piscina di palline alla quale manca giusto il trampolino da 3 metri, e poi le classi, pulitissime ed impeccabili, ma ricolme di giocattoli e tappetoni colorati. Chiedo di visitare i bagni, dove minuscoli wc rosa e azzurri risplendono uno di fianco all’altro e sui fasciatoi in legno naturale stanno impilati pannolini in puro cotone, creme idratanti e …

Vellutata di zucca (e zucca)

Oggi è una di quelle tipiche giornate così, così. La sveglia di Fra mi ha buttata giù dal letto alle 7.30 (lui è in Calabria da suoi per il week-end). Ovviamente non riuscivo a spegnerla, dopo averla sbattacchiata senza risultato sul comodino, sono ripiombata nel sonno. Mi sono svegliata un’ora dopo con una pila stilo in mano… A parte i soliti lavori domestici e la produzione settimanale di pane, mi aspettava qualcuno in cucina, che da giorni necessitava delle mie attenzioni: una gigantesca zucca, ricevuta in regalo dal Signor Pino durante le riprese di alcuni spot pubblicitari registrati una decina di giorni fa. Spot che si ambientavano in una meravigliosa villa ottocentesca circondata da serre ed orti. Ma chi mi conosce sa bene che io non amo la natura in modo spassionato, affatto. Dopo un’ora vagavo dietro ai cameraman con il mio vestitino a fiori troppo leggero, gli stivali di camoscio beige macchiati di terra, cercando nervosamente un punto dove il cellulare aziendale prendesse e nel contempo indecisa se sedermi su un grande sasso oppure …