Bò: tutte e nessuna, Vegetariano
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Yorkshire pudding… e correre

IMG_0508Non lo avrei mai ritenuto possibile, ma alla fine ho dovuto cedere, ho dovuto accettare che la mia vita sedentaria mi avrebbe portata ad una brutta fine (sarà…) e ho reagito coraggiosamente: sono andata a correre. Attualmente non c’è molto da aggiungere sugli ovvi vantaggi del praticare sport, fare attività fisica e bla..bla, ma in sincerità spero si scopra siano tutte bufale. Mi pare per altro che Trump lo abbia già timidamente accennato e non fosse lui stesso una bufala vivente, gli crederei ad occhi chiusi su questo tema: correre è troppo faticoso! A nulla vale il fatto che io non faccia che correre per tenere insieme la mia vita, sono impietosamente fuori allenamento. Ho scaricato una app che cronometra tutto, dal numero di passi al numero di respiri, in miglia, in metri, in herz, in GIGA, la sensazione è comunque quella di essere in punto di morte stando sul posto. Dicono che tutto ciò passerà con il tempo e l’esercizio, che poi diventi indispensabile, che liberi la mente e dia energia al cervello… può darsi, a me ha provocato l’ulcera: la suddetta app proponeva in loop The sound of silence di Simon and Garfunkel spacciandola per una ”running-power-song”. Non riuscivo in nessun modo a cambiare canzone e ogni volta che pigiavo tasti a caso del telefono (vi ricordo che stavo ‘correndo’) si sentiva solo: stai correndo da 1 minuto e 12 secondi, stai correndo da 1 minuto e 21 secondi, stai correndo da 1 minuto e 28 secondi. Siamo seri, ma a chi può piacere fare una cosa del genere? Venite fuori e ammettete di mentire! Non crediate che mi stia scoraggiando, la mia forza di volontà fa miracoli (diciamo di breve e medio termine), di fatto la cosa migliore di correre  è stata scegliere le scarpe su Amazon ed essere grata alle poste italiane (4 giorni di ritardo). 

Yorkshire pudding (tratta fedelmente da ‘La mia scuola di cucina’ di Jamie Oliver)

IMG_05112 uova grandi
100 gr di farina
100 ml di latte
Sale
Pepe
Olio extravergine di oliva

Preriscaldare il forno a 220°C. Preparare uno stampo per muffin ungendo ogni stampo con olio extra vergine di oliva e subito dopo inserire la teglia nel forno.

In una ciotola capiente unire latte e uova. Cominciare a sbattere con una forchetta oppure con uno sbattitore elettrico al minimo e incorporare la farina poco per volta. Il composto deve risultare omogeneo, senza grumi. E’ fondamentale poter trasferire l’impasto nello stampo da muffin con facilità e compiere questa operazione velocemente. Io ho usato un mestolo, mantenendo lo stampo direttamente sulla griglia del forno, cioè senza estrarre completamente la teglia dal forno in modo che restasse rovente (ho rischiato di ustionarmi, quindi se trovate un sistema meno rischioso, commentate liberamente).

Dividere quindi la pastella in quantità uniforme in ogni forma dello stampo e cuocere in forno per 12-15 minuti.

Il composto si gonfierà incredibilmente, vale la pena fare una prova riempiendo inizialmente un solo foro dello stampo, per poter individuare la giusta dose di impasto.

Appena estratti dal forno tenderanno a sgonfiarsi e al centro di ogni ‘soufflè’ comparirà un foro, particolarmente adatto per accogliere intingoli di carne.

Ho avuto modo di assaggiare questa preparazione tradizionale durante la mia permanenza in Inghilterra, sono sostanzialmente tortini di sapore neutro, usati  per accompagnare il roastbeef. Io li ho serviti insieme ad un arrosto, lasciando che i commensali li farcissero con il sughetto della carne. L’arrosto era qualcosa di simile a questo, ma sono andata praticamente a caso. Devo dire che, considerata la relatività semplicità di preparazione, fanno la loro figura.

Jamie Oliver suggerisce di non lavare mai lo stampo e di utilizzarlo esclusivamente per questa preparazione… va bene lo spirito British, ma anche no :)

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1 commento

  1. Perfetti, bellissimi e con il buco per la gravy. Se non ti vuoi ustionare nel forno, puoi mettere a riscaldare la teglia in forno con l’olio o il grasso dell’arrosto, poi tirarla fuori e metterla sul fornello acceso o sulla piastra in ceramica, dipende da quello che hai, così che quando versi l’impasto, sfrigola e comincia a fare la crostina sotto. Poi di nuovo in forno. Decidi tu come ustionarti ahah

  2. …io mi sono sempre sentita un criceto, a correre. Ma anche sulla cyclette e sul “tapì rulànt”, niente da fare: un criceto mi sembra d’essere :-)
    Gli yorkshire pudding sono proprio belli e gonfissimi: onore a te, che riesci a fidarti ciecamente delle ricette di Jamie!

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