Succo di frutta home-made (e partita)
A parte che ho serie difficoltà a pensare che fra 8 ore sarò ancora solida e non liquefatta, quello che mi aspetta è la visione della partita stipata in un birreria qui in zona. Ho promesso a Fra che lo avrei accompagnato, ma me ne sto già pentendo. Uno dei pochi pregi della mia vita passata era sicuramente il fatto di essere automaticamente esclusa dagli eventi calcistico-mondani in quanto ‘essere di sesso femminile’. L’invito quindi è giunto inaspettato e non ho avuto la prontezza di esplodere in una fragorosa risata. Non che la finale mi lasci completamente indifferente, ma avrei potuto guardarla con la coda dell’occhio comodamente stirando nel mio salotto, impastando il pane o eliminando il calcare dai rubinetti. Invece l’idea di essere accorvata ad un tavolaccio di bar, in mezzo a degli scimmioni urlatori, mi scoraggia sempre più. E poi io dico sempre le cose sbagliate in questi casi, come la frase ‘buona partita’ quando qualcuno va allo stadio prima di un grande evento. Le mie parole vengono accolte con toccate di ‘pacco’ …